Scomparsa nella notte dalla casa del compagno, nelle indagini per omicidio nel caso di Maria Aparecida Soares, detta Brenda, in questi mesi è emerso un dettaglio rivelatore: qualcuno ha modificato l'ora del suo cellulare per anticiparne i movimenti sulla futura timeline della scomparsa e depistare le indagini. "A farlo", dice Isabel Martina, consulente della famiglia, "è stato chi le ha fatto del male". Irrintracciabile l'ex: "Volato in Colombia, deve spiegarci tante cose. Che torni in Italia". (VIDEO).
L'orario del cellulare di Maria Aparecida Soares, detta Brenda, 52 anni, sparita una notte di luglio del 2018 dalla villetta del compagno a Castelnuovo del Garda, è stato portato indietro di due ore da qualcuno. Una mossa mirata a depistare le indagini e scoperta con il meticoloso lavoro della Procura e dei consulenti di parte. Oggi è Isabel Martina, criminologa e consulente del caso veronese, a commentare con me questa scoperta e tutto l'allarmante scenario della scomparsa. "Finalmente siamo in presenza di un dato che si contrappone nettamente a quelli che fino ad ora sono stati coincidenze, suggestioni, sospetti" mi dice in collegamento dallo studio dove tiene i corsi della sua accademia di criminologia C-Crime. Dal 2018, insieme agli avvocati Enrico Bastianello e Roberta Micheletti, Martina segue il caso di Brenda su incarico della figlia di lei, Gabriela Venturi. "Bisogna fare due più due. La relazione di Brenda con il compagno Andrea Felicetti, all'epoca 42enne ingegnere informatico, era al capolinea. Brenda sospettava relazioni con altre, aveva deciso di lasciarlo. Aveva perfino già preso accordi con un'amica che l'avrebbe ospitata, si sarebbero incontrate la mattina del 19 luglio 2018, ma a quell'appuntamento Brenda non è mai arrivata. È scomparsa nella notte, tra le 00:00 e le 6, con indosso i tacchi e un vestitino, senza soldi, documenti e cellulare, "da una zona estremamente isolata", sottolinea.
"Bisogna unire i pezzi", dice. "Modificare l'orario al cellulare significa cambiare orario anche a tutta una serie di app che vi sono istallate, ad esempio quelle per la geolocalizzazione, ma anche a quelle di messaggistica, alle chat, a tutto. Quando gli inquirenti lo hanno scoperto hanno dovuto traslare tutto quello che era accaduto a due ore prima, stravolgendo quello che invece avevano ricostruito dalla denuncia di scomparsa presentata da Andrea Felicetti. A quel punto il quadro è cambiato completamente". Si anticipa così l'ora della scomparsa o, se vogliamo essere coerenti con l'ipotesi investigativa, con quella dell'omicidio e del successivo occultamento. Perché Brenda, lo ricordiamo, non è mai stata ritrovata e di lei nessuna traccia.
"Nel frattempo sono successe tante cose - racconta la criminologa - L'ingegnere informatico Andrea Felicetti si è sposato con una donna di nazionalità colombiana che già a settembre - ovvero due mesi dopo la scomparsa di Brenda e tre prima del matrimonio - era stata avvistata in quella che fu la villetta dove Felicetti viveva con Brenda. Dopodiché lui si è trasferito in Colombia, dove si trova ora. Quello della manomissione del cellulare è un dato granitico che deve essere chiarito da lui. Secondo quanto raccontò agli investigatori e agli inviati del programma 'Chi l'ha visto?,' cui si rivolse, quella sera andò a dormire lasciando Brenda nell'altra stanza (non dividevano il letto per alcuni contrasti, precisò, nda), per poi svegliarsi in una casa vuota. Da quel momento né le amiche di Brenda, né la figlia Gabriela, né i suoi familiari in Brasile o l'ex marito hanno avuto più notizie di lei". Di fatto, Felicetti sarebbe l'ultimo ad averla vista.
"Non ho buona speranza che torni - commenta amara - soprattutto se penso alla reticenza che ha manifestato dopo i primi mesi di ricerche con gli interlocutori, primo fra tutti 'Chi l'ha visto?', il programma che lui stesso coinvolse per segnalare la scomparsa di Brenda. Da quando gli inviati scoprirono nel patio di casa sua la nuova compagna e oggi moglie, il dialogo si interruppe fino poi al trasferimento all'estero, facendo calare anche l'attenzione mediatica, dinamica che non ha aiutato". "Perché al contrario di Roberta Ragusa - dice - nei confronti di Brenda, cinquantaduenne brasiliana e mamma scomparsa, come fu per Roberta, nel cuore della notte, i fari non sono rimasti accesi. Eppure anche Brenda, come Roberta, viveva una profonda crisi di coppia ed è di pochi giorni prima della sua scomparsa la richiesta di aiuto al Polfer, cui Brenda disse chiaramente di aver paura del compagno.
"No, non può essere andata via - risponde alla mia domanda sull'allontanamento volontario - Brenda aveva progetti concreti, una sua indipendenza economica e una rete molto solida di amiche e familiari che l'avrebbero sostenuta e ospitata. Si pensi solo al suo ex marito con cui viveva la figlia, con il quale aveva rapporti sani e sereni e che è stato promotore in prima persona delle indagini di parte. Per sgombrare il campo da ogni dubbio, ho voluto chiedere alla dottoressa Martina se non fosse ipotizzabile che ad aver manomesso il cellulare quella notte fosse stata proprio Brenda. "Lo escludo - risponde fermissima - Brenda non era affatto brava a usare i dispositivi elettronici, questa è una cosa che nessuno sa, ma emerge dallo studio delle carte. Chiedeva aiuto agli amici anche solo per rimuovere una banale applicazione del cellulare, sarebbe stato impossibile e anche privo di senso. Sarebbe la prima donna che, andandosene volontariamente, si prende cura di depistare quelle che saranno le future indagini per la sua scomparsa, a carico di ignoti. No, assurdo, troppo arzigogolato. La risposta è molto più banale. C'è sempre quello che in criminologia chiamiamo 'il rasoio di Okkam': tra più soluzioni di un problema, quella giusta è la più semplice". La più semplice, nel caso di Maria Aparecida Soares, detta Brenda è che a farle del male e depistare sia stato chi ne aveva l'opportunità.
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