top of page
Immagine del redattoreAngela Marino

Morte Dora Lagreca, parla la sorella: non è stato suicidio, ecco perché

Seconda di due figlie, Dora Lagreca, cresce in una famiglia molto unita della provincia di Salerno. Mai un problema, mai una nube, sempre il sorriso stampato sulle labbra. Poi, a 31 anni, l’incontro con Antonio Capasso, un rapporto di coppia che si trascina tra litigi e tensioni e un volo mortale dal terzo piano, il 9 ottobre 2021, nuda, sotto gli occhi di lui. Per la Procura è stato suicidio, ma la famiglia è convinta che lanciarsi dal balcone della casa dela fidanzato, a Potenza, non sia stata una decisione di Dora. E dice no all'archiviazione. Ne ho parlato con sua sorella Michela.





Dora Lagreca e Antonio Capasso

Oggi siamo qui perché la vostra famiglia crede che Dora non si sia suicidata. Cominciamo questo viaggio dall’inizio: raccontami della vostra famiglia  


Siamo una famiglia grande, unita. Papà mamma, nonna, tanti cugini, tanto amore. Nonna e Dora erano inseparabili, mia sorella la portava ovunque. Con mamma invece aveva un rapporto speciale, le confidava tutto. Io e Dora eravamo molto unite, complici. Una vita normale. 


Mi racconti l'infanzia di Dora? 

Quando aveva circa un anno, hanno scoperto un deficit dell’udito che ha richiesto l’utilizzo fisso dell’apparecchio acustico. Con la logopedia, che le ha permesso di parlare normalmente, è riuscita a recuperare. Forse da ragazzina ne ha sofferto un po’, l'adolescenza è difficile per tutti. Ma non è mai stato un problema, piuttosto una sua caratteristica.


Dora Lagreca

Qual era il suo carattere? 

Era una ragazza molto aperta, molto. Amava uscire con gli amici il sabato, amava la compagnia, ballare. Anche quando aveva pensieri o preoccupazioni, la sera si vestiva e usciva, non si lasciava vincere dalle ansie. Le piacevano i social, era brava a usarli, condivideva molti momenti.


In che fase della sua vita si trovava quando ha incontrato Antonio Capasso?

Aveva trovato lavoro come assistente scolastica, lavorava anche da estetista. Incontrò questo ragazzo, conosciuto sui social, circa un anno prima di quel 9 ottobre. Mi disse: “Lo sai, Michela, ha il mio stesso problema all’udito, non è incredibile?” Noi fummo felici, perché pensavamo che lui potesse capirla.


Che cosa la attraeva di Antonio Capasso?

Se devo essere sincera non lo so, so solo che si era innamorata, per lei, lui era il principe azzurro. E poi lo vedeva come una persona da proteggere, quasi come una vittima. Diceva che aveva sofferto da piccolo. Dora era molto sensibile.


E voi come lo vedevate? 

Come ti dicevo, siamo una grande famiglia, quindi lui ha conosciuto i cugini, i miei zii, tutti. E noi tutti c'eravamo fatti l'idea di un ragazzo vittima di mille problemi.




Dora Lagreca

Come erano le loro giornate? La loro routine?

Notavamo che gran parte del tempo Antonio la passava a telefonare e scrivere a mia sorella, chiedendole dov’era, cosa faceva, spesso mettendo in dubbio che dicesse la verità. Richiedeva continuamente le sue attenzioni e se Dora, come lei ci raccontava, era stanca o impegnata, si arrabbiava. 


Cosa vi faceva pensare che ricercasse sempre le sue attenzioni?

Se ne usciva con la tipica frase ‘non mi ami più’, ‘non mi dai più attenzioni’, lo disse anche a nostra mamma: ‘Dora è cambiata. Non è più affettuosa come prima, non mi dà più attenzioni, è distaccata e fredda’. Ma non era così, solo che non poteva dedicargli ogni istante.


C’erano altri motivi per cui litigavano? 

Dora mi raccontava che, spesso, quando lei rifiutava l'intimità fisica, lui si arrabbiava e la accusava di non amarlo più. Ma litigavano per tante altre cose, compresi i social. Dora mi raccontava di polemiche nate per un like, un commento, una richiesta di contatto.


Quel rapporto ti sembrava sereno? 

No. Ho pensato che c’era qualcosa che non andasse, quand’ho visto che litigavano perfino per le uscite con mia madre. Ricordo un episodio, a una festa in famiglia. Dora postò una foto con il mio compagno, con cui aveva un rapporto strettissimo, per lei era un fratello. Quando lui la vide impazzì, immaginando chi sa chi fosse.


Dora Lagreca

E quando Dora gli spiegò chi era, fecero pace? 

Ebbi l’impressione che non le avesse creduto, perché vidi tutta la sera Dora seduta in disparte con aria triste, tutto il tempo al cellulare. 


E Dora? Come ci stava dentro questo rapporto? 

Dopo tutte quelle liti e dopo essersi lasciati e ripresi, lei era stanca. Mi dava ragione quando le dicevo che non era una situazione sana. Ripeteva ‘non è normale, non è normale”.


Però non si sono lasciati. Perché?

Lui faceva spesso dei gesti di riconciliazione, chiedeva scusa. Dopo la morte di Dora abbiamo trovato tanti biglietti dello stesso tenore: “Ero arrabbiato, scusa, non lo farò più. Ho sbagliato.”  Però dopo la riappacificazione lei tornava a incupirsi. 




Dora Lagreca

Poi c'è un episodio che segna uno spartiacque, per voi

È successo un paio di mesi prima della morte di Dora. Erano usciti e, anche quella volta, Dora ci aveva raccontato che al rifiuto di un approccio fisico da parte di lei, si era infuriato. L’aveva aggredita verbalmente sotto casa nostra, chiamandola ‘puttana’. E mamma, che era vicino alla finestra aveva sentito tutto e gli aveva chiesto di non farsi più vedere. 


Ma ancora una volta si riconciliarono

Noi eravamo disperati, ricordo che mia madre mi disse: ‘Ha trent’anni, non la posso costringere’. Oggi penso ‘magari’, magari l’avessimo costretta a interrompere. Abbiamo mille rimpianti…Eppure ho capito dalle confidenze di Dora che prima di quel giorno era successo qualcosa, forse un tradimento, lei voleva mettere un punto a quella storia. 


Ti chiedo di raccontarmi quella notte, se te la senti.

Era sabato, loro erano usciti insieme, con Dora ci eravamo messaggiati tutta la sera nella chat di famiglia, nulla di strano. Ci aveva avvertito che era arrivata a Potenza, lei ci avvisava sempre quando arrivava in un posto. Poi buio e alle 4 del mattino, la telefonata: ‘È caduta dal balcone, è in rianimazione, venite’. Non ci dissero altro.



Potenza, la scena dell'evento

Cosa facesti?

Pensai che l'unica persona che poteva sapere come stesse, perché si trovava con lei, era Capasso. Lo chiamai immediatamente su Messenger, perché non avevo il suo numero, ma dovetti provare più volte perché rispondesse. 


E cosa ti disse?

L'unica cosa che mi disse e che ancora mi risuona nella mente, fu: ‘Dora è caduta dal terzo piano’ e mise giù bruscamente, per non rispondermi mai più, rifiutando qualunque contatto successivo. Ho sempre ripensato a quelle parole chiedendomi: perché dirmi che Dora era caduta e non che si era lanciata, come poi avrebbe sempre sostenuto?


Cosa hai pensato, passato lo choc? 

Nonostante non fossi in me, arrivata in ospedale ho detto subito: dovete indagare, dovete capire, perché non è stato un gesto di Dora, questo mi era chiarissimo.


Qual era l'approccio degli investigatori?

Sembravano sicuri che fosse stato un gesto di volontario. Tutte le loro domande a noi erano finalizzate a confermare che fosse così. Ricordo che al mio compagno quella notte stessa fu chiesto: ‘Che ne pensa del suicidio di sua cognata?’



La parabola sulla scena dell'evento

Infatti i vostri legali hanno sollevato la questione del pregiudizio investigativo. Di qualunque evento si trattasse, andavano adottate delle misure per preservare qualunque tipo di investigazione. Cosa è stato fatto?

Quella notte, nulla. La casa da dove è precipitata non è stata isolata, il selciato sotto non è stato transennato. E dopo qualche ora hanno permesso a lui e alla mamma di rientrare in casa, senza sorveglianza. I sigilli sono stati messi dopo ventiquattr’ore. Inoltre, la parabola su cui avrebbe impattato Dora, cadendo, è stata rimossa dalla proprietaria, che la credeva pericolante, senza autorizzazione.


Dov’era il telefono di Dora?

Dora aveva sempre con sé il telefono, è stato riportato ai carabinieri dopo due giorni dal padre di Capasso. 


I tuoi legali hanno sollevato altre anomalie

Sì. Quella sera stessa hanno permesso che mi fossero restituiti in una busta tutte gli oggetti che Dora indossava: gli orecchini, il bracciale, tutto. Cosa che non dovevano fare, perché dopo alcuni giorni sono venuti a riprendersi tutto. Gli orecchini li abbiamo consegnati noi, perché le mie cugine si sono rese conto che c’erano delle macchie di sangue. Ma il bracciale lo avevo indossato io il giorno dopo e mi ero anche lavata. Non potevo sapere.


Cosa ne è stato dei vestiti che indossava Dora? Quando è precipitata era nuda

Bella domanda. Antonio Capasso ha riferito di averla coperta con la camicia che indossava lui, per pudore, quando è stata soccorsa. Non so se questa camicia sia stata sequestrata e analizzata. Quanto ai vestiti di Dora, abbiamo dovuto esaminare le foto per capire cosa indossasse. Sono stati sequestrati solo in un secondo momento, in casa di Capasso, dove peraltro lui era entrato senza sorveglianza con sua madre che, per sua stessa ammissione, ha spostato degli slip.


Dora Lagreca

Dopo qualche tempo viene aperto un fascicolo per istigazione al suicidio a carico di Antonio Capasso, i RIS perlustrano la scena. Cosa trovano? 

Un’unghia spezzata di Dora. Capasso spiegò, mesi dopo, che si era dimenticato di riferire che Dora gli aveva dato uno schiaffo quando erano entrati.


E per quale motivo?

Diceva che quella sera era impazzita per una gelosia morbosa verso una ragazza.


Parliamo invece della condizione in cui Dora è precipitata

Era completamente nuda, però indossava l'apparecchio acustico. Quella notte mi è stata consegnata la parte interna dai medici, in ospedale. La parte esterna è stata trovata da un giornalista quattro, cinque giorni dopo.


A parte l'incredulità rispetto al gesto suicidiario, come ti sei spiegata che quel gesto Dora avesse potuto compierlo completamente nuda? 

Ho pensato, penso tutt'ora che ci sia stato un approccio da parte dell’indagato e un rifiuto di Dora che ha generato una reazione, e poi, non avendo vie di uscita, penso sia andata sul balcone e la lite sia proseguita lì. Ecco cosa penso.


Dora Lagreca

Dora era solita farsi la doccia con l'apparecchio acustico?

Assolutamente no. Sin da piccola, mia sorella aveva una routine, dieci minuti prima di farsi la doccia e prima ancora di togliersi i vestiti, si toglieva l’apparecchio, per non bagnarlo e danneggiarlo. 


Ci sarebbe un altro aspetto difficile da comprendere: come mostrano le foto della scena, c'erano degli oggetti nella doccia

Sul piatto della doccia c’erano un aspirapolvere e un cestino dell'immondizia, perché l'appartamento era veramente piccolo.


Quindi la doccia veniva usata anche con funzione di ripostiglio?

Credo di sì. È tutto strano. Strano immaginare che si fosse denudata senza togliere l’apparecchio di fronte a una doccia ingombra di oggetti. È strano anche che, come ho letto nelle carte, vi fossero dei buchi nella parete della casa che sono stati giustificati dall’indagato come dei pugni dati al muro tempo prima, nel corso di una lite familiare. 


Parliamo invece del racconto che di quella notte ha fatto Antonio Capasso 

Ci sono diverse versioni. Nella prima, ascoltato alle 3:50 dai Carabinieri in Ospedale, dice che Dora era ubriaca, barcollava e quando sono rincasati ha cominciato a dare in escandescenze per gelosia. Così dopo essersi spogliata, all'improvviso avrebbe aperto l’anta del balcone per lanciarsi nel vuoto.

 


Antonio Capasso

Viene poi risentito all’alba

Alle 06:30 dice che tornando aveva dovuto prendere Dora in braccio, perché, brilla, non riusciva a camminare. Secondo questo racconto una volta a casa si sarebbe spogliata per lavarsi e nuda, avrebbe continuato a parlare ossessivamente di tale S., una ragazza di cui sarebbe stata gelosa, finché lui non le avrebbe inveito contro. Di fronte a questa reazione lei si sarebbe arrabbiata, ripetendo che lui non l’amava. Poi, mentre lui sarebbe stato intento a togliersi le scarpe, l’avrebbe vista mentre si lanciava di sotto. E, infine, affacciatosi, l’avrebbe vista riversa a terra col volto rivolto verso l’alto. 


E ancora una volta, viene sentito nel pomeriggio

Antonio Capasso e Dora Lagreca

Sì, dalla PM, alle ore 14:25, la sua terza versione in cui afferma che, pur avendo bevuto, Dora camminava senza problemi anche coi tacchi e che sarebbero saliti insieme mano nella mano. Poi lei avrebbe aperto il balcone e come un fulmine, sarebbe saltata fuori buttandosi di sotto. Lui avrebbe tentato di fermarla riuscendo solo a sfiorarle la spalla destra. L’avrebbe vista impattare contro l'asta di un'antenna parabolica ai piani bassi. A quel punto, scalzo, sarebbe sceso per poi tornare su a recuperare il cellulare per chiamare la mamma, il papà, il 118. Sarebbe quindi risalito in casa a prendere una maglietta, poiché si era tolto la camicia per coprire Dora. 


Sei mesi dopo cambia ancora versione

A marzo, nella quarta versione racconta che arrivati sotto casa lui avrebbe preso in braccio Dora portandola dall’auto alle scale e dandole un bacio. Una volta in casa, senza che potesse far in tempo a fermarla si sarebbe lanciata dal balcone. In quest’ultima versione non solo non riporta di averla sfiorata, ma afferma di non aver avuto la possibilità neanche di avvicinarla. Fa anche una piccola precisazione sulla parabola, dicendo di aver solo dedotto, vedendola oscillare, che Dora vi avesse impattato, ma che non aveva fatto in tempo a vederla. 


È stata effettuata una perizia per ricostruire la traiettoria di caduta? 

Una valutazione della posizione della caduta. Però la perizia balistica, no.


Ed è stata richiesta dai legali della vostra famiglia?

È stata da noi richiesta nell'ultima opposizione all'archiviazione, insieme ad altri accertamenti. Ancora una volta.


'Ancora una volta' perché a ogni richiesta di archiviazione richiedete i medesimi accertamenti, che però non vengono effettuati. Il telefono, invece, è stato controllato.

Dicono non ci sia nulla di rilevante.


Dora Lagreca

Avete mai rivisto o sentito Antonio Capasso da allora?

Mai, mai. Sui social ha bloccato noi e chiunque ci conoscesse. Vorrei solo che mi guardasse in faccia e si assumesse la responsabilità di dirmi cosa è successo quella notte. 


Oggi ti sto intervistando perché la Procura vuole archiviare l’indagine, spiegami perché non sarebbe giusto farlo

Perché sono evidenti le contraddizioni del racconto fatto dall’indagato del momento in cui Dora è precipitata, evidenziano una mancanza di verità. Altrimenti la versione sarebbe stata sempre uguale. E poi le sua parole avrebbero trovato riscontro nei fatti e non è così. 


Pensi che quel pregiudizio investigativo iniziale che avete evidenziato abbia condizionato tutto?

Purtroppo sì. È stato ‘deciso’ che fosse suicidio prima ancora di indagare.  


So che avete un alleato importante in questa battaglia. Gildo Claps, fratello di

Elisa, mi ha raccontato di essere dalla vostra parte nella ricerca di chiarezza

Gildo Claps ci sta sostenendo davvero tanto, gli siamo veramente grati. Insieme a Libera Potenza, è un punto di riferimento importante, anche se le nostre storie sono molto diverse. Lui crede nella nostra battaglia.


Come vive la tua famiglia dalla morte di Dora?

Con un vuoto enorme dentro. Non viviamo. Mamma ormai è diventata un fantasma. Io vado avanti perché si deve andare avanti.


Cosa racconterai un giorno ai tuoi figli della zia Dora?

Sicuramente che era una ragazza speciale. E sarebbe stata una zia stupenda, fantastica. Credo che la verità sarebbe il miglior modo per spiegare questa assenza, ma non la conosco. 




Dora Lagreca




2.631 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Comments


bottom of page